martedì 16 settembre 2014

Acne



A scuola era sicuramente il più bello di tutti. Era incredibile: tutti i ragazzini, compreso io, gli giravano sempre intorno. Forse era perché aveva il naso piccolo e dritto, i capelli biondi che erano erbetta incolta, portati un po' di lato, che non faceva altro che toccare e arricciare tra le dita davanti ai nostri sguardi ammaliati. O forse era per gli occhi azzurri, quasi grigi, più potenti di un comando, di una bomba, dei programmi TV che ci incatenavano sul divano dopo scuola. I nostri genitori si conoscevano da tempo e io ero uno dei pochi che aveva il privilegio di giocarci insieme. Mi era concesso di muovermi nella sua stanza, tra i suoi quattro libri e i vestiti ammucchiati su una sedia, di sedermi sul letto dove la sera si addormentava e di conoscere più di ogni altro l'odore  della sua pelle (shampoo puro, sudore acerbo). Conoscevo quella stanza a memoria e mi accorgevo subito se anche un solo oggetto era stato spostato. Quando mi toccava sparivo in un altro mondo, una bolla di sapone che esplode.

domenica 31 agosto 2014

Buoni motivi per venirti a trovare

Giulia è una di quelle persone che devono spostare continuamente di lato la ciocca che cade davanti alla fronte. Sembra indispensabile che ora il sole la illumini sull’orecchio traforato di pirsing mentre parla dello schifo che ha mangiato tre giorni fa al ristorante indiano.