Fa un caldo che neanche su Marte. Anche se stai fermo sudi e di notte sembra che ti drogano con la polvere sonnolosa, semmai esiste. È il periodo degli esami, quel periodo in cui non puoi fare altro che studiare, e se fai altro perché non ti va di studiare, pensi comunque che dovresti studiare. La tua natura umana cambia: non sei più un Essere-per-la-morte, come diceva Heidegger, ma uno schifoso Esserino-per-lo-studio. In tv parlano di riforme-nonsense e di crisi, trasmettono un cartone demenziale e un film di Totò. Penso a chi va al liceo e che oggi fa gli esami di maturità, a chi lavora e aspetta le ferie, ai gatti che d’estate dormono in media due ore in più, e ai moscardini nei boschi che già preparano le scorte di cibo per il prossimo letargo.
mercoledì 20 giugno 2012
mercoledì 13 giugno 2012
La rivoluzione, le Bigbabol e altri declini quotidiani
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“Sa,
credo che la gente una volta guardava il fuoco come oggi guarda la televisione.
E ho l’impressione che uno ha sempre bisogno, soprattutto dopo cena, di
guardare delle immagini in movimento.”
François Trauffaut nel film Effetto notte.
Davvero, deve rimanere così, tale e
quale, da scorrere velocemente con il telecomando, strisciando di canale in
canale sdraiati sul divano, passivamente pilotati in un turbine di immagini
trash e pubblicità di spazzolini e assorbenti inodore;
sabato 2 giugno 2012
La novantenne signorina del call center
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“Una vita a svegliarsi alle sette e un
quarto e a sentire il susseguirsi delle stagioni attraverso il freddo che si
insinua tra gli spifferi della finestra”
“…almeno fin quando non avreste deciso di
mettere gli infissi.”
Ci sono due minuscole tazzine di caffè e
delle briciole sul tavolo, ossia tracce di biscotti secchi mangiati poco prima.
Ci sono due tv accese, una in salone e una in un dillà della casa, dovunque esso sia. C’è la luce che entra dalla
finestra a vetri, che dà su un balcone,
che dà su un vuoto, che dà sulla strada. Ci sono lei coi capelli tenuti fermi
da una matita, e lui con le mani prese da un tremore cronico che fa tintinnare
il cucchiaino sulla tazzina semivuota di caffè quando tenta di berne un sorso.
C’è un gatto che fa le fusa tra le loro gambe.
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